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F**E
enjoyable film
I loved this film. It was very atmospheric and the expectation of attack added to the suspense. The acting is excellent and the landscape is breathtaking at times. The behaviour of the officers was a delight to watch. I would recommend this film which has been restored.
L**I
UNO DEI PIU� BEI ROMANZI DEL �900
Difficile trovare una trama piu' semplice: il senso di questo romanzo è che gran parte delle donne e degli uomini di questo mondo spende la propria vita in attesa di qualcosa che non arriverà mai e se ne va senza lasciare alcun segno. Ma l'accettazione di questa apparente insensatezza della vita umana, nel mantenimento di una propria dignitosa pulizia, diviene il vero percorso di guerra da affrontare. Il giovane ufficiale Giovanni Drogo - un uomo senza vistose qualità, ma che al termine della sua vita potrà dire "dopotutto la coscienza non è troppo pesante" - viene assegnato, senza averne fatto richiesta, ad una fortezza isolata nel deserto, dove "tutti sono venuti per uno sbaglio", come gli spiegherà il medico militare. Da quel momento tutta le sua vita è dedicata al presidio di quel pezzo di deserto, il deserto oltre il quale vivono i "tartari"; ma l'attacco dei tartari, la cui esistenza stessa appare più un ipotesi che una certezza, non arriva, né arriverà mai. Buzzati raccontò che l'idea del libro nacque durante le lunghe notti passate inutilmente nella redazione di un giornale; gli venne l'idea di trasporre questa condizione di attesa in un contesto militare di fantasia e nel luogo dove, per definizione, nulla può accadere. Ecco allora la metafora della "Fortezza" e il ritratto dei tanti uomini diversamente impegnati, chi per la causa comune chi per procurare vantaggi a se stesso, ma tutti destinati ad un'opera la cui mancanza di senso può sfuggire solo ai più ottusi. Drogo condivide l'attesa di una guerra che non giungerà mai (i caduti sono un soldato ucciso da un compagno perché non ricorda la parola d'ordine o l'ufficiale disperso in una tormenta) finché arriva anche per lui il momento di lasciare la Fortezza, quando vecchio e malato viene cacciato come un inutile peso. Ormai solo e senza affetti sosta in una locanda durante il viaggio verso una casa che non ha alcun desiderio di raggiungere, e in una notte finalmente stupenda, evocativa di una felicità così possibile eppure così sfuggente, si accorge che "la vita dunque si era risolta in una specie di scherzo". Ma libero dai condizionamenti della vita normale, realizza che vivere con coraggio la sua ultima notte può essere la vittoria più importante, lì dove nessuno potrà ammirarlo, dove le trombe non suoneranno e i superiori non premieranno il suo coraggio. E finalmente, nel buio, Drogo sorride. Un romanzo di eccezionale bellezza e profondità, una intuizione lucida ma in fondo intenerita sul senso della vita e sulla capacità delle società moderne, così protettive, di farci dimenticare chi siamo realmente.
K**
Avaliação
Excelente livro. Recomendo fortemente.
C**N
Arte al servizio del fumetto.
Avevo letto il romanzo di Buzzati e mi era piaciuto moltissimo. Frisenda è riuscito a farmi provare di nuovo le stesse emozioni con in più il piacere di vedere ciò che avevo immaginato. Grazie alle inquadrature,alla recitazione dei personaggi e al fascino della mezzatinta a colto in pieno la mia sensibilità di disegnatore. Credo davvero che in quest'opera abbia realizzato qualcosa di veramente artistico ben oltre la sua già riconosciuta grande capacità di disegnatore di fumetti.
B**A
Le roman plagié par Julien Gracq ("Le rivage des Syrtes")
Buzzati, dans sa carrière au "Corriere della sera", fut correcteur, journaliste, reporter de guerre auprès de la marine, écrivain, dramaturge... Son style en témoigne : clair, sobre, simple, il témoigne d'un effort constant pour "faire voir" ce qui, dans un environnement donné, peut recéler des menaces (magiques ou techniques) . Ce roman, dont il eut l'humour de déclarer un jour que "la fuite du temps" est un thème essentiel, peut sans doute admettre plusieurs lectures. Le soldat d'un lointain avant-poste, dont le commandement a peut-être oublié jusqu'à l'existence, et dont la vie s'écoule sans que rien ne vienne justifier sa présence à ce poste, a fait que certains établirent un parallèle avec 'Le Mythe de Sisyphe" d'Albert Camus. Julien Gracq, qui n'avait pas eu scrupule à reprendre le thème de l'Italien (mais refusa quand même le prix Goncourt pour "Le rivage des Syrtes"), en fit, selon l'expression d'un Britannique, "un roman de la torpeur". Torpeur qui gagne les individus et l'Etat lui-même, jusqu'à un moment où certains commencent à souhaiter qu'il se passe quelque chose, n'importe quoi, mais que "ça bouge" - même si cela doit entraîner leur disparition à tous. Buzzati n'était pas aussi fasciné par les putréfactions lentes. Il me semble qu'il essaie de nous avertir - mais de quoi ? "E pericoloso sporgersi" ?
A**N
Gute Qualität
Der Buchumschlag hat einen schlechten Schnitt. Andernfalls ist das Produkt gut.
P**G
Five Stars
perfect
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2 days ago
3 days ago